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Arteriopatia periferica degli arti inferiori PAD

Arteriopatia periferica degli arti inferiori (PAD, detta anche Arteriopatia ostruttiva degli arti inferiori) una malattia causata dalla ridotta circolazione del sangue nelle arterie che portano il sangue agli arti inferiori. Le arterie servono a portare il sangue dal cuore ai muscoli e agli organi del nostro corpo. A causa dell’arteriosclerosi alcune arterie si restringono progressivamente fino anche a occludersi del tutto e ciò riduce notevolmente la quantità di sangue che arriva dove ce ne sarebbe bisogno. L’arteriosclerosi è favorita da diverse situazioni che sono chiamate fattori di rischio. Tra questi ci sono purtroppo l’età avanzata e il sesso maschile, che ovviamente, non si possono cambiare. Gran parte dei fattori di rischio però sono legati alle abitudini di vita e possono quindi essere modificati. Quelli più importanti sono il fumo di sigaretta, l’aumento dei grassi nel sangue (in particolare il colesterolo), l’ipertensione arteriosa e il diabete.

 

Quali persone rischiano maggiormente di essere colpite dalla PAD?

La PAD è molto più frequente di quanto comunemente si creda. Oltre il 25% delle persone con più di 70 anni di età;, oppure con più di 50 anni ed uno dei fattori di rischio sopra elencati, possono avere problemi di arteriosclerosi alle arterie degli arti inferiori, anche se non hanno nessun disturbo (sono chiamati asintomatici o in Stadio I). E’ quindi importantissimo che queste persone si rivolgano al proprio medico per capire se è il caso di fare degli esami di approfondimento.

 

Che disturbi dà la PAD?

Quando l’arteriosclerosi provoca una riduzione del sangue che arriva agli arti inferiori, all’inizio i disturbi vengono solo quando ci si muove (durante una camminata, salendo le scale, ...), quando ciò servirebbe un notevole aumento di sangue per far lavorare bene i muscoli delle gambe. Infatti, se il flusso di sangue non è sufficiente, il muscolo non riesce a liberarsi delle sostanze di scarto prodotte durante il movimento e va incontro a un crampo doloroso che impedisce di continuare il cammino. Tale disturbo, che di solito colpisce il polpaccio e talora il piede oppure la coscia o il gluteo, è chiamato claudicatio intermittens (o in Stadio II), cioè zoppicare in modo temporaneo, intermittente, perché quando la persona si ferma il dolore scompare dopo poco tempo (di solito al massimo nel giro di 1-2 minuti. Se il blocco della circolazione diventa più grave, il sangue che arriva alle gambe può essere così poco da far comparire i dolori anche senza camminare (Stadio III), in particolare di notte quando si tengono gli arti sul letto, perché tale posizione riduce ancora di più il flusso di sangue nelle arterie degli arti inferiori. Questa condizione è molto pericolosa perché se il sangue è molto poco e arriva poco ossigeno ai tessuti, essi cominciano a soffrire e possono andare incontro a morte con la formazione di ulcere (Stadio IV), specialmente sui piedi, o addirittura di gangrena. In casi così gravi esiste un alto rischio di dover amputare una parte o addirittura tutto l’arto.

 

E‘ una malattia pericolosa?

La PAD può sembrare una malattia non particolarmente grave perché di solito il disturbo principale è solo quello della comparsa di dolore alle gambe durante il cammino ed il suo peggioramento è generalmente piuttosto lento. Infatti la complicanza più grave, cioè la comparsa di dolore anche da fermi e poi di ulcere ed eventuale gangrena, è abbastanza rara, colpendo meno del 5% delle persone con questa malattia. In tali casi, però diventa molto elevato il rischio di andare incontro ad una amputazione anche di tutto l’arto. La maggior pericolosità di questa malattia è tuttavia legata al fatto che si accompagna spesso a problemi di arteriosclerosi delle arterie che portano sangue al cervello (arterie cerebrali) e di quelle che portano sangue al cuore (coronarie). Pertanto il rischio maggiore per chi ha la PAD è quello di avere un infarto o un’ ictus cerebrale. Per tale motivo è estremamente importante diagnosticare precocemente e curare bene la PAD anche quando i disturbi sono modesti.

 

Come viene identificata?

Quando è presente il tipico disturbo della claudicatio intermittens, le caratteristiche del dolore (v. tabella), ben riferite al medico, assieme al risultato della visita (in cui viene anche controllata la presenza o meno delle normali pulsazioni sulle arterie a livello inguinale, dietro il ginocchio e alle caviglie), possono essere sufficienti per fare la diagnosi di arteriopatia degli arti inferiori. Per confermare la diagnosi si può eseguire anche un semplice esame che consiste nella misurazione della pressione arteriosa sistolica con due apparecchi doppler a livello delle caviglie e delle braccia, calcolandone il rapporto che normalmente dovrebbe essere superiore a 0,95. Questo esame è particolarmente utile nei casi in cui il soggetto non lamenta il caratteristico disturbo (asintomatici) ed è quindi opportuno che venga eseguito negli individui a rischio, ciò quelli che hanno piùdi 70 anni, oppure più di 50 anni e sono fumatori oppure diabetici. Se il medico lo ritiene opportuno vengono eseguiti anche altri esami che consentono di vedere con maggior precisione le lesioni provocate dall’arteriosclerosi come l’ecocolordoppler degli arti inferiori, ed, in pochi, selezionati casi (per indicazione terapeutica specifica) l’angiografia.

 

Si può prevenire?

La prevenzione della PAD andrebbe iniziata molto presto, praticamente fin da giovani perché è la stessa della prevenzione dell’arteriosclerosi e consiste soprattutto nell’eliminare i fattori di rischio cardiovascolari modificabili, legati allo stile di vita, quali il fumo di sigaretta, l’obesità la sedentarietà l’eccesso di grassi nel sangue (dislipidemie). E’ molto importante poi curare eventuali condizioni come l‘ipertensione e soprattutto il diabete che rappresentano anch’esse fattori di rischio cardiovascolari se non controllate efficacemente innanzitutto da una buona dieta e dal movimento ed eventualmente trattati Questi provvedimenti possono ridurre sia il rischio di comparsa di PADI, sia delle altre malattie legate all’arteriosclerosi, quali l’infarto e l’ ictus cerebrale.

 

Come si cura?

La prima cosa da fare è correggere gli eventuali fattori di rischio legati allo stile di vita, quindi smettere di fumare, mangiare in modo equilibrato riducendo l’assunzione di grassi e di colesterolo e di zuccheri e cercando di raggiungere un peso corporeo ragionevole. Qualora fossero presenti fattori di rischio quali diabete, ipertensione arteriosa e dislipidemia che non rispondano ad uno stile di vita corretto può essere indispensabile assumere dei farmaci perché è molto importante che i valori di glicemia, colesterolo, trigliceridi e di pressione arteriosa siano mantenuti il più possibile nella norma. Le medicine oggi a disposizione sono molto efficaci e se vengono prese con regolarità possono ridurre parecchio il rischio di peggioramento della malattia e la comparsa di complicanze. E’ inoltre fondamentale aumentare l’attività fisica, se possibile partecipando ad un programma riabilitativo controllato, dal momento che è stato ben documentato che l’esercizio fisico rappresenta una cura della PAD in grado di aumentare di molto le capacità di camminare nella maggior parte delle persone. A questi provvedimenti viene quasi sempre associata una medicina che serve a ridurre la formazioni di trombi all’interno delle arterie ammalate (chiamata antiaggregante piastrinico) per evitare il peggioramento della malattia e la comparsa di complicanze. Qualche volta vengono anche usati farmaci che migliorano la circolazione per cercare di aumentare la capacità di camminare. In casi che lo specialistica angiologo selezionerà si può cercare di rimuovere gli ostacoli alla circolazione nelle arterie con l’angioplastica. L’angioplastica è una procedura non chirurgica che consiste nel far arrivare una sonda con un palloncino all’interno dell’arteria occlusa e di provare a dilatarla gonfiando il palloncino, eventualmente mettendo una retina di metallo (chiamata stent) per mantenerla aperta. L’intervento chirurgico si rende necessario in una piccolissima percentuale dei casi, in genere quanto le altre vie terapeutiche non sono efficaci o per il salvataggio d’arto.

 

Che attenzioni deve avere il paziente con PAD ?

Da quanto detto sopra risulta evidente che una cosa molto importante che deve fare chi ha una PAD è quella di modificare un eventuale stile di vita a rischio, innanzitutto smettendo di fumare, poi adottando una alimentazione con pochi grassi e zuccheri, se è presente sovrappeso, anche ridotta come quantità di cibo. E’ inoltre fondamentale aumentare l’attività fisica cercando di camminare per mezz’ora o più almeno tre volte la settimana, possibilmente secondo un programma concordato e controllato presso un centro di Angiologia.

Anche l’assunzione delle medicine prescritte dallo specialista Angiologo va eseguita con scrupolo, senza effettuare modifiche che non siano state discusse con il medico curante.

 

A chi rivolgersi?

Nel caso abbiate disturbi che suggeriscano la presenza di una PAD o se appartenete a una delle categorie a rischio sopra indicate la prima cosa da fare è quella di consultare il vostro medico di fiducia-E’ poi opportuno effettuare una visita specialistica presso un centro Angiologia/Medicina Vascolarei ove sarete visitati da un angiologo o da un chirurgo vascolare per valutare la necessita di eventuali esami di approfondimento e scegliere il trattamento più adatto.

Caratteristiche del dolore alle gambe dovuto ad arteriopatia ostruttiva degli arti inferiori (PAD), detto claudicatio intermittens
E’ simile ad un crampo che compare dopo un tratto di cammino (in piano o in salita o sulle scale) ai muscoli del polpaccio, della coscia o del gluteo (più raramente anche del piede. Non è localizzato alle articolazioni (ginocchio, anca, ...) Non è presente quando si è fermi, sia che si sia seduti, o anche in piedi. Scompare rapidamente dopo che ci si è fermati, di solito in 1 o 2 minuti. Si presenta in maniera abbastanza regolare, dopo aver percorso, più o meno, sempre lo stesso tratto di strada.